Il Fungo di Malta – Cynomorium coccineum

Descrizione

Il Fungo di Malta – Cynomorium coccineum

Il Fungo di Malta – Cynomorium coccineum è una pianta della famiglia delle Cynomoriaceae originaria del Nord Africa, presente anche in Europa sull’isolotto scoglioso di Malta noto come Rocca del Generale (Fungus Rock), in Basilicata, Sicilia e Sardegna. La pianta è facile da incontrare lungo il sentiero da Capo Altano a Porto Paglia.

Origini del nome “Fungo di Malta”

Il Fungo di Malta, così chiamato poichè nel medioevo rappresentava una delle misteriose risorse terapeutiche dell’ordine dei Cavalieri di Malta, in realtà non è nè un fungo ne tanto meno originario dell’isola di Malta.

Si tratta di una pianta parassita che non necessita di clorofilla e cresce grazie alle sostanze presenti nel terreno e a quelle sottratte alle radici delle specie presenti in sua prossimità, prediligie le aree costiere, rocciose, sabbiose e le paludi salmastre.

Alto tra i 10 e i 30 cm, il Fungo di Malta si presenta nella sua forma fallica in superfice e dal fusto sotterraneo molto simile ad una radice. Carnoso e dall’aspetto quasi vellutato dal colore rosso-bruno /marrone è ricoperto di minuscoli fusticini e da numerosi quasi invisibili fiorellini che attirano le mosche le quali ne assicurano l’impollinazione.

L’utilizzo del Fungo di Malta

In Sardegna, il Fungo di Malta, volgarmente chiamato in tanti modi come PiddìcciuSeddìtziMìnka ‘e MòruCagalloni Strantaxiu, era genericamente utilizzato per ottenere dal suo fusto una tintura rossiccia o marrone da utilizzate come colorante nell’ambito della tessitura o della colorazione del legname. Tale pratica era ed ancora oggi rientra tra gli utilizzi praticati dai beduini d’Arabia.

Il Cynomorium coccineum è commestibile e la sua parte polposa può essere paragonata a quella delle mele, un sapore dolce che diventa amarognolo quando la pianta inizia a seccarsi.

A maturazione completa e ridotta in polvere pare possa essere utilizzata per infusi utili alla cura di coliche e ulcere allo stomaco.

Le proprietà curative di questa pianta sono diverse, tanto che continua a mantenere una certo valore sul mercato della medicina tradizionale cinese ed europea. In Sardegna ad esempio veniva utilizzata come astringente, in particolare nelle emorragie e leucorreee oppure attraverso il suo decotto come rimedio antidiarroico.

Nel Medio Evo era definito il gioiello delle droghe per gli innumerevoli utilizzi terapeutici, contro le disfunzioni del sangue, problemi di digestione, impotenza e sterilità, per curare le irritazioni da oggetti estranei sottopelle, rimedio contro le emorroidi, le emorragie nasali e dell’utero.

Al tempo delle crociate, i Cavalieri Ospedalieri dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme, diventati “Cavalieri di Malta” nel XVI° secolo, ne conservavano gelosamente il segreto e l’esclusività, per questo motivo in Occidente prende il nome di Fungo di Malta“.

Ad oggi ancora si sta riscoprendo il ventaglio di proprietà del “Fungo di Malta” e diversi studi sperimentali sembrerebbero confermarne il suo grande potenziale terapeutico.