L’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu)

Descrizione

L’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu)

L’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu) si colloca da sempre nella tradizione sarda per il suo uso:

 

alimentare come condimento.

L’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu) è un olio dal sapore deciso che in tempi non sempre facili nei quali vi era la difficoltà ad approvigionarsi del classico olio di oliva, e nonostante si tratti di due prodotti completamente diversi, ha costituito una valida alternativa  tradizionalmente come condimento ma anche per la frittura di frittelle e dolci. Si condiva il minestrone fatto di pasta e verdure aggiungendo una aromatizzazione decisa e forte a quello delicato degli ortaggi e delle verdure.

Il suo sapore dall’aroma balsamico porta con se gli altrettanti forti aromi della sua corteccia e della sua forte presenza nella macchia mediterranea, un tesoro da tramandare.

 

cosmetico/curativo come rimedio dermatologico.

L’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu) è un ottimo ingrediente per la cosmesi nella cura della pelle, come astringente, lenitivo e detergente.

In ambito curativo possiede delle proprietà in grado di rappresentare rimedio contro ulcere, tosse e raffreddore. La ricchezza di proprietà di questo olio lo classificano con una evidente efficacia antitumorale, una buona capacità di abbassare i livelli di colesterolo e azione di solievo nelle affezioni gastriche.

 

altri usi

L’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu) nonostante venga difficile pensarlo, viste le sue proprietà, è stato in passato, in assenza di energia elettrica, anche utilizzato come combustibile.

 

La Ricetta Sarda

La raccolta delle bacche di lentisco avviene tra la fine di ottobre e novembre inoltrato, quando le bacche raggiungono il loro colore nero e quindi la piena maturazione. Si porta in ebollizione una pentola d’acqua, si immergono le bacche di lentischio e si lasciano per 15/20 minuti. Si procede a travasare il tutto in una sacca robusta chiamata “sacchitta de linu” e si procede aiutando con piccole aggiunte d’acqua alla”cracadura” (spremitura) che in origine avveniva con i piedi o con una macina, come avviene per le olive. Il risultato è un prodotto dal sapore molto forte e acre, per tale motivo necessita di essere trattato prima dell’uso. Per addolcirlo, in antichità lo si scaldava in una padella con del pane, oppure ci si mettevano dei fichi a macerare. Al fine di eliminare eventuali impurità si termina la procedura con la “sciammadura” ovvero l’estratto ottenuto dalla spremitura deve essere bollito un’altra volta e attraverso un colino si rimuove la parte più densa. A questo punto l’olio sale in superficie e lo si estrae con cucchiai e mestoli per poi esere filtrato nuovamente con dei panni di lino.

Discostandosi dalla ricetta sarda ufficiale e’ possibile ottenere l’olio di Lentisco anche attraverso la spremitura a freddo e la sua successiva  filtrazione esattamente come avviene per l’olio di oliva. Ciò consente all’olio di conservare un maggior numero di proprietà benefiche in ambito curativo.

Le bacche raccolte, con questo secondo metodo, subiscono una prima pressatura, tramite l’uso di un peso/pestello, pestate e mescolate fino ad ottenere una pastella. A questo punto, con l’ausilio di un torchio, si passa ad una seconda pressatura. Si ricava da subito del succo accompagnato da un po’ d’olio che dovrà essere rimosso e da quel momento in poi si ricaverà soprattutto olio. Per quanto riguarda la fase della filtrazione, ovvero la separazione dell’olio dal liquido attendendo che l’olio salga in superficie. Quindi raccogliere l’olio con un cucchiaino o con un mestolino ripetendo l’operazione più volte fino ad ottenere un olio più puro.

 

Le Proprietà benefiche dell’Olio di Lentisco (Ollu e’ Stincu)

in ambito dermatologico utilizzato per: irritazioni, brufoli, acne, dermatiti, psoriasi, escoriazioni, cicatrizzazione delle ferite, riduzione del prurito, puntura di insetti, arrossamento, desquamazione, idratante, tonificante, stimolo per la rigenerazione cellulare, uso massaggi, profumazione e uso balsamico, dolori reumatici.

Controindicazioni

Come per tanti oli essenziali, se ne sconsiglia l’utilizzo da parte di donne in gravidanza, specialmente se entro il terzo mese, donne in fase di allattamento, e l’uso da parte di bambini al di sotto dei 3 anni di età. Anche l’abuso, essendo particolarmente forte, può generare effetti indesiderati sia nell’uso alimentare che in quello curativo o inalatorio o attraverso l’uso in dosi esagerate in diffusori per ambiente. E’ sempre suggerito il consulto con un medico o un farmacista esperto che ne regoli le applicazioni in soggetti con particolari patologie.